Sguardi amici

giovedì 11 novembre 2010

Il famoso mantello di San Martino


Oggi è una bellissima giornata di sole ma fa piuttosto freddo. Non si direbbe di essere nell'... 'estate di San Martino'... Poichè la chiesa del mio paese è dedicata a San Martino mi piace trascrivere un po' della sua lunga vita.

"Martino di Tours è il santo più popolare che la Francia abbia avuto nell'antichità e nel Medio Evo, il padre del monachesimo occidentale e grande apostolo delle Gallie.
(...) Ad Amiens, nell’inverno del 338/339 avvenne l’episodio più famoso e più narrato della sua vita, il più decisivo e importante della sua futura vocazione. Si era nel cuore del duro inverno gallico, un inverno particolarmente rigido, durante il quale – secondo le cronache del tempo - morirono parecchie persone, e Martino era di guardia alle porte della città, insieme ad altri soldati, quando passò un mendicante seminudo e infreddolito che gli chiese l’elemosina. Il giovane non aveva con sé denaro da dargli, in quanto ciò che aveva lo aveva dato in precedenza. Tuttavia, memore delle parole di Gesù: «Perché ... ero... nudo e mi avete vestito... » (Mt 25, 36), dato che l’unica cosa che aveva con sé erano le armi e il mantello, d'impulso, con la sua spada tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Quella stessa notte vide in sogno Gesù che, rivestito del suo mantello, diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito!». Quando Martino si risvegliò, trovò il suo mantello integro.
Lasciato l'esercito, all’età di quaranta anni, Martino partì da Worms e si recò a Poiters, dove da tre anni era vescovo Ilario, personaggio che Martino aveva conosciuto qualche anno prima. Questi accolse Martino con estrema benevolenza e fu per lui uno straordinario maestro nello studio delle cose di Dio e nella difesa dell’ortodossia contro l’arianesimo che a quell’epoca aveva anche il sostegno della Corte imperiale.
Il monaco. (...) In compagnia di un presbitero, si rifugiò allora a Gallinara, un'isola della costa ligure di fronte ad Albenga, dove condusse vita ascetica. Il soggiorno a Gallinara fu breve e interrotto nel 360, quando Martino, appresa la notizia del ritorno di Ilario dall’esilio, lo raggiunse a Poitiers. Qui, l’anno successivo, forse su un terreno di proprietà dello stesso vescovo, fondò a Ligugé, una località sulla riva sinistra del Clain, 8 km a sud di Poitiers, un eremo, che gli studiosi considerano come il primo esempio di fondazione monastica dell’Europa occidentale.
(...) Martino venne consacrato Vescovo di Tours il 4 Luglio 371. Egli prese subito a cuore il suo nuovo impegno pastorale che cercò di coniugare con la sua vocazione alla vita monastica. Egli amava la solitudine e la preghiera e, fedele al suo ideale monastico, sembra che, almeno inizialmente, abbia tentato di vivere in una cella nei pressi della chiesa cattedrale, ma i doveri episcopali e la folla di fedeli che, attratti dalla sua fama di taumaturgo, lo andavano sempre a visitare, gli impedivano la meditazione e la preghiera. Egli, allora, si rifiutò di vivere in città e, nel 372, fondò, a poca distanza dalle mura di Tours, un monastero, noto in latino come Maius monasterium (monastero grande), che divenne la sua residenza. Qui accorsero monaci, chierici e da qui uscirono numerosi santi vescovi. Nel corso del suo ventisettesimo anno di episcopato, nella parrocchia rurale di Candes, fu assalito da una febbre violenta.
Morì verso la mezzanotte di domenica 8 Novembre 397, disteso sopra un giaciglio di paglia e cenere.
L’11 novembre, data nella quale è commemorato, ebbero luogo le sue esequie, cui partecipò un'immensa moltitudine di popolo proveniente dagli angoli più disparati delle Gallie. Alla testa del corteo, in base alle testimonianze pervenute, procedevano duemila monaci e religiosi e molte vergini. Fu sepolto in una semplice tomba, sulla quale ben presto venne costruita una basilica."
http://www.comunitasanmartino.it/s_Martino.htm

domenica 31 ottobre 2010

Le due sentinelle


C'è stato un tempo in cui altissimi due pioppi catturavano lo sguardo al centro della valle.
Avevo imparato a considerarli come due sentinelle, a difesa del territorio lungo il percorso della vecchia ferrovia, ora frequentato itinerario ciclo-pedonale.
Ho provato un senso di smarrimento il giorno in cui i miei occhi girovaghi non hanno più incontrato la coppia: uno dei due era 'scomparso'.
La solitudine dell'unico rimasto spiccava tristemente. Averli visti viversi accanto per tanti anni mi ispirava ormai sentimenti di affetto, di fiducia, di fedeltà. Ora prevaleva il vuoto e la valle non sembrava più la stessa.












Ma nel frattempo altri due compagni sono cresciuti, più volte li vado a salutare e rimango lì con loro per qualche minuto. 
Incantato e felice osservo lo slancio stupendo con cui si innalzano vigorosi verso l'azzurro del cielo.

sabato 9 ottobre 2010

Riflessi


 Venezia si riflette compiaciuta
per osservare l'incanto
della propria bellezza.
Momenti di colori esagerati
li possiamo accogliere
come un regalo della Vita.
*

domenica 15 agosto 2010

Lassù

Oggi sono presente al mio passato
e non so ancora pensare al mio futuro.
Nel bel mezzo di Agosto,
al culmine delle follie estive,
arriva un messaggio diretto al corpo,
alla sua possibilità di diventare leggero,
di librarsi in volo,
di salire lassù,
di immergersi beato
nella dimensione ultima e necessaria.
Maria ci apre la via. 

giovedì 1 luglio 2010

Luglio

Il mese del sole, delle vacanze, del mare...
Potrebbe essere un buon mese, chissà!

mercoledì 9 giugno 2010

Giugno di colori al tramonto


La risposta al mio desiderio di bellezza inebriante
l'ho ricevuta anche stasera.
Complice un temporale in arrivo,
la luce del sole, prossimo a sparire dietro il Priaforà,
filtrava vaporosa e calda
ad addolcire le asperità dei monti
e velare di rosa il campanile, alto e fiero,
sullo sfondo denso del Cimone.

Giugno porta il colore del sole

Stamattina osservavo il chiarore del sole che si apprestava a sbucare da dietro il monte. In questo periodo sta raggiungendo il punto + a nord, sopra il profilo del Cengio, monte tormentato e famoso purtroppo per il 'Salto dei Granatieri di Sardegna', ancora segni e ricordi amari di una guerra che pare non aver insegnato niente. E' proprio vero che la conversione avviene dentro l'uomo, è lì che matura la consapevolezza, la capacità di distinguere ciò che fa bene, che porta vita, da quanto tende invece a mortificare, a impedire la giusta e necessaria crescita in umanità e in ben essere.

venerdì 21 maggio 2010

Il rosso dei papaveri

L'altro giorno ho fatto un salto veloce in autofficina, dovevo acquistare la lampadina per un faro dell'auto di mio figlio. Non avevo capito bene la sigla e quindi mi son fatto un nuovo giro per 'riparare'. Nel primo rientro ho percorso un tratto inusuale, solo all'ultimo istante ho intravisto dei papaveri che uscivano alti sopra le spighe di grano ancora verdi, avrei voluto fermarmi ma ormai...

'Non tutto il male vien per nuocere' si dice
e infatti nel secondo passaggio ho fermato l'auto
in una piazzola che conoscevo
e mi sono abbandonato con emozione
all'incanto rosso dei papaveri.

domenica 25 aprile 2010

Atteggiamenti

Alzare lo sguardo
per osservare un fiore
può essere un modo
per incontrare il cielo.

domenica 11 aprile 2010

Via ABBI PAZIENZA


Ecco la Via ABBI PAZIENZA,
decido di mostrarla dopo che qualcuno
che potrebbe conoscerla
ha chiesto a noi amici
di 'aspettare' pazientemente il suo rientro...

lunedì 5 aprile 2010

Pazienza si, ma dove?

Una VIA di una CITTA'!
Ero piuttosto incredulo
quando i miei occhi, da lontano,
hanno percepito la scritta.
Subito il pensiero di fotografare e di porre il quesito.
Ora aspetto che qualcuno degli amici
mi dia la risposta giusta!
Per 'premio' farò poi ammirare anche la via, lo merita,
come vale la pena di visitare la bella città che la contiene.

venerdì 19 marzo 2010

Primule


Non sono soltanto segno di primavera,
qui soprattutto esprimono
il mio grazie a Cate
la Donna
che mi vive accanto. 

martedì 2 marzo 2010

Orchidea splendida

Oggi metto un fiore anche qui,
segno di vita aperta alla luce,
innamorata, assolutamente libera,
capace di ringraziare sempre,
attraverso forme stupende
e fulgidi colori.

venerdì 12 febbraio 2010

Ali di vita


Ali d'angelo
vorrei
sostenessero
in ogni attimo
le vite preziose
dei miei figli.

venerdì 8 gennaio 2010

Un chiostro divenuto familiare


IL CHIOSTRO
Un luogo divenuto icona dell'esperienza di Condino.
Uno spazio di silenzio,
di ascolto, di riflessione, di preghiera.
Un tempo tranquillo, dedicato a se stessi,
sottratto ad uno stile di vita che vuole impedire
il libero e gioioso manifestarsi dell'essere.
*

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